Ostaggi in Somalia by Gérard De Villiers

Ostaggi in Somalia by Gérard De Villiers

autore:Gérard De Villiers [Villiers, Gérard De]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-03-28T13:34:01+00:00


12

Abdi aveva mentito. La pista non era cattiva, era spaventosa! La Land-Rover era scrollata qua e là come una barca su un mare infuriato.

L’autista somalo, ben appoggiato alla portiera, gli occhi di coniglio pro-tetti da occhiali scuri, guidava con grandi colpi di spalle, come un pugile che colpisse un invisibile avversario, facendo passare da una parte all’altra della bocca la cicca di kat…

Malko soffocò un grugnito nel ricevere tutto il peso di Fuschia nelle costole. Con il fiato mozzo, cercò di liberarsi, ma un sobbalzo più violento proiettò la mulatta a sbattere brutalmente contro la portiera. Dietro, era ancora peggio. Il compagno Moussa andava e veniva da una parte all’altra del sedile come un pupazzo, cercando disperatamente di aggrapparsi a qualcosa. Solo l’autista e Lambrecht, ben piazzati davanti, non soffrivano troppo.

Profonde spaccature piene di solchi si susseguivano a continue curve, a 84

buche enormi, che Abdi cercava di superare lentamente. Ora era giorno, e la pista serpeggiava in una savana deserta, seminata di rovi. Di tanto in tanto, si scorgeva un pastore seduto sotto un baobab, e nient’altro.

Approfittando di un rallentamento, Malko si chinò verso Abdi.

— Ne abbiamo ancora per molto?

Il somalo si voltò con un gran sorriso.

— Un’ora e mezza. Ma ci fermeremo prima, per prendere un caffè.

Era il minimo a cui avessero diritto. Con il cervello vuoto, Malko cercò di concentrarsi sull’idea di una fermata. Già da un pezzo nessuno apriva bocca. Solo alcuni grugniti in occasione di sobbalzi più forti. Malko si chiedeva come quel fragile autista avrebbe potuto resistere. Finalmente la danza infernale cessò di colpo. La Land-Rover correva sull’asfalto. Era una sensazione talmente deliziosa, che Malko ebbe l’impressione di sognare.

Dopo la pista, si aveva voglia di scendere e di baciare l’asfalto. Chiuse gli occhi, e quando li riaprì scorse alcune capanne in mezzo alla savana. Abdi rallentava.

— Ci siamo — annunciò il somalo.

Malko scese dalla Land-Rover come si salta giù da una nave dopo una tempesta. Una specie di rimessa-bar, di lamiera ondulata e terra battuta, si ergeva in mezzo alla pista.

Alcuni individui stavano ancora dormendo all’aria aperta, lungo i muri.

Uno a uno, i passeggeri della Land-Rover scesero, con gli occhi gonfi di sonno, barcollanti, sfiniti Solo l’autista sembrava in perfetta forma. Una sagoma emerse da sotto un banco per offrire un caffè. Per un po’ nessuno aprì bocca. Malko bevve tre tazze, una dietro l’altra, di quella bevanda bollente e amara.

Abdi si scosse.

— Ripartiamo — annunciò. Moussa fece una brutta faccia, sbadigliò e disse:

— Aspetta un po’, vorrei salutare un’amica. Solo cinque minuti, Jaaleh.

Abdi alzò le spalle.

— Se vuoi. Ti aspettiamo qui… Sbrigati.

Il barista si era riaddormentato. Fuschia scambiò uno sguardo preoccupato con Malko, il quale tentò di rassicurarla con un sorriso… Lambrecht si scrollò e annunciò:

— Vado a vedere se c’è da fare qualche fotografia, qui intorno. Appena si fu allontanato, Fuschia si precipitò su Malko.

— Ci denuncerà — disse. — E’ andato ad avvertire i “vestiti verdi”. Ci 85

arresteranno.

Malko tentò di calmarla, la scrollò, ed esclamò:

— Ma no, è ridicolo! Va solo a salutare una ragazza.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.